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"Ai più il termine cinema evoca il film: racconti, storie, emozioni. Più oscura è la conoscenza del suo contenitore, l'architettura che nasce col cinema e per il cinema. Una tipologia ancora poco indagata dalla storiografia architettonica. Infatti, se si escludono alcuni contributi monografici, la questione è rimossa per l'ambiguità stessa della denominazione: Cinema, forma abbreviata di cinematografo, in lingua italiana esprime sia il sistema di proiezione - ovvero l'arte, la tecnica, l'industria della cinematografia - che il luogo destinato alla proiezione, dunque, contenuto e contenente. Da qui deriva la necessità di analizzare gli aspetti caratterizzanti di un'architettura che si specializza a cavallo tra la prima e la seconda metà del Novecento e vive la crisi del suo stesso mezzo. Oggi il cinema si delocalizza, preferendo alla città storica luoghi commerciali e periferici, la sala si decompone in multisale, si converte in funzioni nuove e, con questo, abdica al suo ruolo originario. Questo scenario è aggravato dalla mancanza di conoscenza del fenomeno in tutta la capillare diffusione sul territorio, presupposto essenziale per la sua conservazione e valorizzazione."